Proveniente da una nobile famiglia bretone, trascorre la sua infanzia agiata tra scorribande e poca dedizione allo studio. Inseguito il padre ottiene per lui la nomina a sottotenente nel reggimento di Navarra. Viene promosso a capitano di cavalleria e va a Parigi, dove viene presentato a corte e dove frequenta la società del tempo. Guarda con scetticismo e distacco i fermenti rivoluzionari francesi, perciò si reca in viaggio in America, terra fertile che lo stimola all'apertura e al confronto con altre culture. L'arresto del re lo richiama in patria, ma lo scrittore assume un atteggiamento più attivo nei confronti della politica, tanto da unirsi alle forze controrivoluzionarie, ma la rivoluzione lascia poco scampo e si vede costretto, dopo l'esecuzione di Luigi XVI, a combattere nell'esercito fino a esiliarsi per sette anni in Inghilterra.
Rientrato in Francia nel 1800, conosce la fama con Atala, Il genio del cristianesimo e I martiri, epopea cristiana scritta dopo essersi recato in Grecia, Costantinopoli, Palestina, Tunisi e Spagna.
Accoglie con entusiasmo la Restaurazione, viene nominato pari di Francia dopo il ritorno del Barboni ricoprendo importanti incarichi diplomatici e di governo, ma si dimette dalla camera nel 1830. Si ritira a vita privata e si dedica alla stesura delle Memorie d'oltretomba, rievocazione della sua vita nel quadro di un tormentato periodo storico.
Definito il "grand enchanteur" grazie al suo stile originale e al suo linguaggio immaginoso e morbido, Chateaubriand ha influenzato la letteratura ottocentesca, sino a essere considerato il fondatore del Romanticismo letterario francese.